Cambio di passo per Il Gramsci, che presenta per la primavera un nuovo menu, più minimalista e leggero, per un concept che è come un albero sfoltito dalle chiome ma che mantiene intatti i suoi tratti distintivi e personali.
Una carta con proposte che puntano al centro della filosofia del ristorante sabaudo, una cucina di stampo tradizionale torinese e piemontese ma con incursioni cosmopolite date dalla presenza di ingredienti e materie prime di eccellenza da tutta Italia e da tutto il mondo. Le parole d’ordine sono stagionalità, alta qualità, attenzione ai dettagli e all’estetica.
Il menu dello storico locale torinese Il Gramsci, di patron Marco Ceresa è firmato dallo chef Alessio Zuccaro ed è, come nella sua filosofia, un inno al gusto che si fa semplice ma pieno al palato, di contaminazioni e di sapori che lasciano il segno.
IL MENU CENA FIRMATO DAL NUOVO EXECUTIVE CHEF, ALESSIO ZUCCARO
La carta, porta la firma del nuovo executive chef, che guiderà le cucine del Ristorante Il Gramsci. Stiamo parlando del giovane e talentuoso Alessio Zuccaro, figlio d’arte, con esperienze anche all’estero. Dopo aver guidato i fuochi del Ristorante Gaudenzio Vino e Cucina, vissuto una parentesi a Ibiza e curato l’apertura del Ristorante Razzo, a Torino, il giovane cuoco torna a guidare una brigata tutta sua.
Conclusa con il favore di tutti e la soddisfazione della proprietà, Marco Ceresa, il percorso di avviamento della start-up “Il Gramsci” curata dallo chef Luca Zecchin, *Stella Michelin: “Luca ancora prima di un collaboratore è per me un caro amico oltre che un grande cuoco. Ecco perché ho scelto di farmi dare una mano da lui per l’apertura di quello che era il nuovo Gramsci. Come tutto ciò che nasce e cresce, è arrivato il momento di camminare sulle nostre gambe. Sono certo che Alessio farà un ottimo lavoro”, le parole di Marco Ceresa.
Eleganza, minimalismo, sguardo cosmopolita, per una cucina senza sbavature, lineare ma goduriosa, queste le coordinate della proposta gastronomica. A fianco di piatti ormai iconici come i Ravioli del plin con gocce di sugo d’arrosto, e il Vitello tonnato, entrano in carta proposte come il Polpo, ceci e ‘nduja, le Fettuccine burro e alici, e ancora l’Agnello alla Wellington.
A cambiare è anche la struttura stessa del menu, non più composto da più pagine, a favore di una modalità più chiara, in cui le sezioni che compongono la carta si uniscono sotto la dicitura le ceramiche, un omaggio al design dei piatti in sala.
“Abbiamo voluto creare un menu concettualmente più lineare per esprimere al meglio la filosofia de Il Gramsci – dichiara Marco Ceresa – Una filosofia che coniuga in modo sabaudo, quindi elegante e distinto, la cucina della tradizione piemontese, da cui abbiamo origine e i cui sapori ci sono estremamente cari, a uno sguardo più ampio, capace di trasmettere la ricerca delle materie prime di eccellenza, la passione per tutto quello che è viaggio, contemporaneità, estetismo.”
NUOVA ACQUISIZIONE
Marco Ceresa, inoltre, continua ad ampliare la sua presenza nel panorama della ristorazione piemontese, scegliendo di puntare ancora sulla città di Torino. Già titolare, nel capoluogo, di Ruràl e della pizzeria 3 Spicchi Gambero Rosso, Libery e dopo l’acquisizione de Il Gramsci dello scorso anno, è arrivato per lui il momento di tuffarsi nella tradizione più pura.
Da qui la recente scelta di acquisire il Ristorante Crocetta, insegna storica nel cuore della città dal 1980. La scelta è figlia della grande amicizia che da sempre lega Marco Ceresa alla famiglia Mecca. Con queste premesse si è scelto di continuare a seguire il percorso ben tracciato, senza operare alcuno stravolgimento, ecco perché il sodalizio appena stretto è nel segno della continuità del lavoro della famiglia Mecca, che rimarrà presente all’interno del Ristorante.